mercoledì 24 novembre 2010

un piatto che va servito freddo

A me piace mettere le cose in chiaro, capire bene quello che succede, ma soprattutto mi piace avere per quanto possibile l'informazione più chiara.

Lungi da me l'intento di erigermi a baluardo della verità, lascio volentieri ad altri questo impegno.

Quello su cui vorrei perdere qualche minuto è sulla vicenda di questi giorni del "simbolo del PdL" che secondo Italo Bocchino, esponente di Futuro e Libertà, non potrebbe essere usato dal premier Berlusconi visto che era stato creato con la componente che poi è stata espulsa i mesi scorsi.


Questo è quello che riporta La Stampa di ieri sull'argomento:

Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera a lanciare il guanto di sfida: «Dicono che Berlusconi stia preparando un nuovo partito per rinnovarsi in vista del voto- dice - comprendiamo la sua esigenza, anche perchè il nome e il simbolo del Pdl sono in comproprietà con Fini e non potrà utilizzarli». 
E se il premier volesse «scendere in campo definendosi il vero centrodestra - prosegue Bocchino - per evitargli problemi giudiziari, che purtroppo non gli mancano gli comunichiamo che dal 17 maggio scorso il vero centrodestra è stato registrato da noi all'ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in più che prova che il suo non sarà il vero centrodestra italiano». 
Quello che però molti dei giornali e telegiornali italiani ha omesso di riferire è che però qualche settimana fa, all'alba del congresso fondativo di Futuro e Libertà di Perugia era accaduto qualcosa di molto simile.
Lo aveva riportato Il Sole 24 Ore e Il Post.it aveva ripreso.
L’8 settembre due esponenti della DC di Giuseppe Pizza, sottosegretario all’Istruzione, “hanno depositato presso l’ufficio brevetti del ministero dello Sviluppo economico il simbolo (rappresentato dalla scritta per esteso) e le due denominazioni finora usate dalla compagine finiana: Futuro e libertà per l’Italia e Fli“. Il simbolo di Futuro e Libertà non esiste ancora, ma registrando un simbolo con la scritta per esteso si impedisce al partito di Fini di fare la stessa cosa col suo simbolo, e la cosa potrebbe creare molti problemi.
Insomma, ad oggi si può dire che la maggioranza degli italiani, quelli che cioè ricevono informazioni dai telegiornali, sanno - o pensano di sapere - che quelli di Futuro e Libertà hanno cercato lo scontro per primi andandosi ad attaccare persino sul simbolo del vecchio partito di appartenenza.

In realtà le cose sono ben diverse, la realtà è un'altra, la verità non è quella che esce dagli schermi tv.
E' la stampa bellezza!

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