-Aaah, sì, se ne sentiva la mancanza..
- Oggi parliamo di Animal Kingdom.
- Ma è uno spoiler?
- No
- Io sto film non l’ho mai visto..
- E’ uscito più di un anno fa, ora non è più spoiler, anche se praticamente non lo ha visto nessuno, non può essere ancora spoiler..
-Vabbè, dai, togliamoci il fastidio.
E’ che uno pensa all’Australia come al piccolo mondo perduto, paese felice, incontaminato, dove non ci sono problemi. Pensa alla terra rossa, all’Eyes Rock, ai maori. Pensa a Sidney, a Melbourne, posti da cartolina, posti ideali per cambiare vita.
Poi cominci a vedere Animal Kingdom e pensi, “qualcosa non va”, “non può essere che anche lì succedono ‘ste cose”.
non ho proprio capito bene bene |
La storia è abbastanza semplice da spiegare, c’è un ragazzo a cui muore la madre di overdose. Rimasto solo chiama l’unico parente che gli è rimasto, sua nonna.
In realtà i parenti rimasti sono di più, insieme alla nonna ci sono pure quattro zii, dai quali sua madre ha sempre cercato di tenerlo lontano. I quattro infatti sono famosi rapinatori, indecisi se lasciare il giro o fare l’ultimo colpo. Sulle loro tracce c’è la sanguinaria squadra d’assalto della polizia, che non esita ad ammazzare della gente a sangue freddo.
Il ragazzo viene accolto nella nuova “famiglia” e viene trasportato suo malgrado nel vortice degli affari dei suoi zii e di sua nonna (la vecchia infatti tiene le redini del gruppo, in una specie di gioco incestuoso con i suoi figli).
lei se li bacia tutti in bocca con lo schiocco |
Come sempre, quando le cose sembrano andare per il verso giusto, i poliziotti della squadra speciali ammazzano a sangue freddo uno degli zii e da li si innesca una spirale di odio e violenza che porterà solo morte e distruzione della famiglia. Il ragazzo sarà costretto a decidere se collaborare con la polizia o se rimanere fedele alla famiglia diventandone membro a tutti gli effetti, sporcandosi le mani.
Per molti aspetti ricorda “Non è un paese per vecchi”, perché è asciutto, senza di fronzoli, dialoghi superflui e robe simili. Ci sono i silenzi dove devono esserci e poche colonne sonore.
Di “famoso” troviamo solo Guy Pearce, che è volto noto, ma che si adatta bene all’ambiente di semisconosciuti australiani.
quello davanti è quello famoso |
Tutto molto bello insomma, che dire di più, ha vinto al Sundance, e in Italia è praticamente sconosciuto. Sono quei misteri che circondano questi film semi-indipendenti che non riescono a trovare una decente distribuzione, un po' come L'ultimo re di scozia.
Qui c'è il trailer.
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