Su quelle lacrime si stanno scrivendo intere pagine di giornali, sulla genuinità del gesto, sulla sincerità del sentimento. Passeranno alla storia come le lacrime di un ministro che espone una riforma di grandi sacrifici per la maggior parte degli italiani. Se l'esposizione fosse andata avanti senza intoppi probabilmente non ci soffermeremmo su quest'aspetto e il Ministro Fornero sarebbe stata solo una mera esecutrice di un governo tecnico che ha agito come tale e come evidentemente ci si aspettava.
Loro, queste persone, questi ministri, questo governo, sono stati scelti quasi esclusivamente per fare esattamente quello che i partiti politici non erano in grado di fare, scelte difficili ed impopolari.
Ma quelle lacrime hanno turbato, mi hanno turbato profondamente, ma allo stesso tempo mi hanno rassicurato o comunque, quelle lacrime, sincere evidentemente, sono la dimostrazione di una scelta sofferta, ma a questo punto inevitabile, e non un atto dovuto a seguito di semplici indicazioni economiche e di bilancio.
Non ci sono e non ci devono essere dietrologie o retroscena da fare su quanto è successo, credo occorra solo portare profondo rispetto a queste persone che, loro malgrado, hanno il dovere di fare questo tipo di scelte.
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