Piccola rubrica di letteratura senza pretese.
Di solito i saggi sono per loro natura un po’ noiosi, pieni di noticine a margine della pagina, con riferimenti da tenere a memoria, senza una grande fluidità di lettura.
In questo caso la situazione è diversa. “Un eroe borghese” di Corrado Stajano è un saggio molto interessante, facile da leggere ma anche completo di tutte quelle informazioni che completano il semplice racconto giornalistico.
Si parla di Giorgio Ambrosoli, avvocato, liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona, ma più nello specifico si parla del periodo della sua vita dal momento della nomina da parte del Presidente della Banca d’Italia come liquidatore, il 25 settembre 1974, fino alla sua morte, ammazzato da un killer venuto dall’America su incarico di Sindona, freddato con tre colpi sotto casa sua, l’11 luglio 1979.
Tuttavia è riduttivo dire che si parla solo di Giorgio Ambrosoli, perché la sua storia è legata alla storia dell’Italia degli anni ’70, gli anni delle stragi, gli anni del terrorismo; anni di complotti, di tentativi di colpi di stato.
Insomma, nel raccontare la storia di questo servitore dello stato che non si è fatto piegare dalle costanti e continue pressioni che subiva costantemente per portare a termine il suo lavoro, Stajano inserisce citazioni delle varie commissioni d’inchiesta, ma cita anche pezzi di articoli di giornali dell’epoca che ben descrivono la situazione politica di allora, come questo pezzo di Pier Paolo Pasolini, uscito sul “Corriere della Sera”, il 24 agosto 1975, a pochi mesi prima della sua morte in cui indicava i motivi per cui dovevano essere processati i vertici della DC:
“… Dunque: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione di denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, … , responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori); distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza), responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa, delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, … responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, responsabilità del decadimento della Chiesa, e infine, … , magari anche distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori.
Ecco l’elenco … l’elenco “morale”, dei reati commessi da coloro che hanno governato l’Italia negli ultimi trent’anni, e specie negli ultimi dieci … “
Questo pezzo che ho voluto riportare serve a fare capire come sia attuale, soprattutto in questo periodo, questo libro e gli argomenti che tratta.
Per chi in fondo crede e continua a credere, come Giorgio Ambrosoli che:
“… lo Stato, per lui, seguita a essere lo Stato ideale in cui ha sempre creduto, lo strumento dei poteri della collettività, l’architrave dell’ordine sociale.”
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