
Ne ho approfittato in questa
breve settimana di ferie (non qui sul blog, che sono assente da molto più
tempo) per togliermi questa curiosità di vedere Moneyball.
Tony Beane è un Brad
Pitt in ottima forma, senza fronzoli, senza menate, bravo davvero in questo
ruolo. Giovane promessa del baseball (Tony Beane, non Brad) viene “illuso” dai
talent scout che lo ingaggiano per una grande società professionistica facendolo
rifiutare una borsa di studio per una grande università americana. Il ragazzo
però non riesce a sfondare nella major league, non riesca a reggere la
pressione ed è molto al di sotto delle aspettative di quanti lo avevano
ingaggiato. Decide così di lasciare il campo e dedicarsi alla gestione delle
squadre, diventando così un buon GM, che porterà gli Oakland A's a
combattere per il campionato fino all’ultima partita, che fino ad ora non è mai
riuscito a vincere.
Trovandosi così a
cedere i quattro giocatori più forti, ingaggiati dalle big del campionato, deve
ricostruire una squadra da zero e non potendo spendere molto. Tutto cambia
quando incontra quasi per caso Peter Brand, un ragazzo neolaureato in economia
a Yale, che gli propone una teoria rivoluzionaria per selezionare i giocatori
da mettere in squadra. Il fatto è che seguendo i consigli di Peter si dovranno
mettere in discussione anni e anni di selezione e di selezionatori, ma a Tony l’idea
piace e decide di provare.
![]() |
..so call me maybe.. |
Come è facile le cose
non vanno come dovrebbero, anche perché il progetto che sulla carta sembra
possibile si scontra con la mentalità e con gli schemi di gioco dell’allenatore
Art Howe (un Philip Seymour Hoffman un po’ troppo trascurato ma che fa sempre
il suo). Poi quando sembra andare tutto storto come nelle migliori fiabe c’è la
svolta inaspettata e il lieto fine. Beh, lieto fine non so, ma non voglio
raccontare oltre della storia che se non l’avete ancora vista (in italia ha
avuto pochissima diffusione) magari poi vi rovino tutto.
Solo due o tre cose
per chiarire la qualità del prodotto. A produrre il film c’è la coppia
Sorkin-Rudin a cui si aggiunge Brad Pitt che intuendo il felice risultato della
pellicola ha deciso di metterci qualche dollaro pure lui. C’è tanto Sorkin
nella scrittura, lo si vede subito, ma ci piace, non se ne ha mai abbastanza. Poi
certo, ci sono tante cose che magari ad una prima visione per chi come il
sottoscritto non conosce molto bene le regole e il mondo del baseball si fa un
po’ fatica a capire, niente di trascendentale comunque.
Poi ci sono due scene, molto simili tra di loro, una verso metà ed è quella che vi farò vedere, l'altra è alla fine e svela il finale, tutte e due però fanno solo venire i lacrimoni.
Questo è il trailer.
Nessun commento:
Posta un commento