mercoledì 13 ottobre 2010

Tifo


Ora, io non mi vorrei perdere nei soliti discorsi sulla sicurezza negli stadi, sulla prevenzione, sulla collaborazione tra le polizie di diversi stati, su quello che è successo ieri a Genova fuori e dentro lo stadio e sulla sospensione della partita.

Mi preme dire due cose:
1. per chi ha seguito la telecronaca sulla Rai si è fatto (e questa mattina si è proseguito su alcuni giornali) il paragone con quello che accadde all'Heysel, nella ormai tristemente celebre finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool. Inutile dire che è come paragonare un gelato con una bistecca. Ieri sera non ci sono stati morti, ma si è trattato di uno di quei tanti casi di violenza organizzata che capitano e sono già capitati negli stadi italiani. All'Heysel sono crollati gli spalti e molte vittime sono state provocate dalla calca della gente che se ne voleva andare, quindi, ripeto, non tiriamo in ballo paragoni stupidi e senza senso.

2. spero solo che il grandissimo coglione (quello nella foto grande) sia punito con una condanna esemplare, no, senza botte (d'altronde era quelle che cercava ieri sera) ma che almeno non gli sia fatta vedere la luce del giorno per un bel po' se non quella che filtra dalle sbarre di una cella. Anche se non ne sono troppo convinto che vada a finire così.

2 commenti:

  1. Forse bisognerebbe interrogarsi su quello che c'è dietro, cercare una risposta alla sorgente;
    Ieri il teatro della loro manifestazione di Ignoranza è stato uno stadio, ma verosimilmente sarebbe bastato un qualsiasi altro avvenimento con visibilità per attuarla.
    Questa è stata un semplice strumentalizzazione, basti pensare a cosa è successo pochi giorni fa a Belgrado con il Gay Pride.
    Inutile dire che gli stadi sono poco sicuri ecc ecc..
    loro non dovevano uscire dalla Serbia, e hanno problemi interni ben più gravi di reti tagliate e fumogeni lanciati.
    Cerchiamo alla fonte problematiche reali, non incolpiamo ancora una volta il calcio, che di problemi ne ha già abbastanza!

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  2. loro POTEVANO uscire dalla Serbia, in virtù della sacrosanta libera circolazione dei cittadini (in assenza di restrizioni particolari).
    Quello che NON potevano fare era entrare armati di tronchesine, bengala, spranghe et similia.
    E per quello ci doveva essere quel sistema di filtraggio che toglie anche i tappi delle bottiglie di the ai bambini ma che invece lascia entrare i serbi con tutto quello che vogliono...

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