mercoledì 15 dicembre 2010

Volano gli stracci

Era prevedibile che andasse a finire così. Quando si perde non è mai facile mettere a posto i cocci di qualcosa andato in mille pezzi.

Ancor più difficile quando anche i tuoi, quelli su cui avresti dovuto fare affidamento, ti tradiscono, in qualche caso senza preavviso.

Le immancabili accuse di compravendita fanno parte del gioco, come se le altre volte, gli anni passati, non fosse mai successo.

C'è stato un momento, nella mattinata di ieri, che aleggiava una flebile speranza di potercela fare. Quella sensazione che senti crescere nella pancia, aumenta l'adrenalina, senti che sei ad un passo dalla svolta.


Poi niente, non se ne fa niente, c'è da passare nelle forche caudine, low profile, ingoiare quel rospo bavoso che si era cercato di scansare fino all'ultimo.

Viene piuttosto da chiedersi cosa avevano in testa quelli che all'inizio erano passati a pie' pari con Fli e che al momento decisivo, quando c'era da mantenere la linea che si era data, hanno cambiato idea, astenendosi o cambiando idea. Davvero erano così ingenui da credere che con la formazione di questo nuovo soggetto politico sarebbe comunque finita a tarallucci e vino?

E poi si parla di distacco dal "mondo reale", di voltagabbana, di gente che si lascia corrompere, ma c'è davvero da stupirsi quando l'evasione fiscale arriva a livelli superiori al 50% del pil, quando proprio i maggiori evasori sono industriali, banchieri, quando le zone dove si effettua più spesso questa pratica è il nord-est italia?

Quei parlamentari di cui tanto discutiamo, quei parlamentari di cui tanto ci indignamo, quelli di cui diciamo tutto il peggio - soprattutto in queste occasioni - in realtà rappresentano al meglio la popolazione che gli ha eletti, quella gente che appunto non si scandalizza di fronte all'evasione, ai festini con le minorenni, al continuo discredito del senso istituzionale. Non facciamo gli ipocriti.

Piccola postilla sul fronte PD.
Troppo facile attaccare la strategia del "compagno Fini", troppo facile, soprattutto in questo momento. Allo stesso tempo, la classe dirigente del PD si è dimostrata ancora una volta incapace di una reale svolta per attirare l'attenzione del pubblico.
Bersani è un buon politico, un buon ministro forse, di sicuro non è adatto al ruolo di "frontman", non ha l'oratoria adatta, quando lo senti parlare delle peggiori tragedie ti viene da ridere perchè ti ricorda "Don Camillo e Peppone". Non è colpa sua, ma ne dovrebbe prendere atto e aprire ad un vero dibattito interno con l'obiettivo finale delle primarie. Primarie dove tutti partano alla pari per non finire come in Puglia e come a Milano, dove gli eletti erano gli "outsider", quelli che ufficialmente il partito non appoggiava.

Forse ieri non è successo niente, forse da ieri siamo un po' più vicini alle elezioni.
Forse è solo fiato sprecato.

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