Mi sembrava doveroso tornare sull'argomento visto che dopo quello che è successo ieri non si è fatta aspettare la risposta dell'interessato.
Nel primo pomeriggio di ieri infatti sul blog personale di Generazione Italia, Luca Barbareschi scriveva:Il clamore con il quale i giornali celebrano il mio ritorno nel PDL si basa esclusivamente su illazioni. La notizia vera è che ieri pomeriggio sono stato ad Arcore per incontrare il Premier (...) visto che in Parlamento ho sottolineato più volte come mancasse in questa legislatura un confronto con la leadership del Governo (...). All’incontro con Berlusconi ho parlato della situazione politica e dei diversi problemi che seguo (...) Già in occasione della sfiducia a Bondi avevo confermato la mia indipendenza di giudizio, pensare con preoccupazione e con spirito costruttivo ai problemi del Paese non significa cambiare casacca.Nella seconda parte del messaggio, poi si sofferma a parlare del suo "disagio" per le scelte politiche del suo partito:
Il mio passaggio in Futuro e Libertà, fin dalla sua fondazione, è stato convinto e chiaro, e ancora oggi credo che quanto annunciato nel Manifesto degli italiani sia ancor di più attuale, solo mi interrogo su alcune scelte successive che sono avvenute in modo repentino e soprattutto troppo poco condiviso. La fondazione del Terzo Polo e la diluizione di FLI in esso – è stato infatti chiaro, fin dall’inizio, la leadership di Casini e di un certo tipo ci centrismo – è secondo me un errore; sono infatti convinto che la fondazione di Futuro e Libertà dovesse essere la nascita di un soggetto che recuperava l’identità perduta nel partito del Predellino, e non vorrei che questo passaggio ancora una volta annacquasse la nostra identità.Infine Barbareschi conclude con questo auspicio:
Con questi presupposti ho la ferma intenzione di continuare sul cammino che abbiamo intrapreso a Bastia Umbra.
Ma al di là delle dichiarazioni, ieri pomeriggio Barbareschi alle 15.30 ha incontrato il presidente Fini e subito dopo è stato visto entrare nello studio di Pier Ferdinando Casini. Su cosa si siano detti non si sa molto, la preoccupazione in ogni caso è forte sul passaggio nel gruppo dei "responsabili" di Moffa in vista dei decisivi voti dei prossimi giorni.
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