venerdì 11 febbraio 2011

Letture/15

Piccola rubrica di letteratura, senza pretese.



“Alle volte è molto  facile vincere, essere fieri di noi stessi quando le cose ci vanno bene e quando cavalchiamo l’onda del successo. E’ meno facile mantenere la stessa fierezza e soddisfazione quando ci troviamo di punto in bianco a dover gestire un insuccesso personale, piccolo grande che sia. E’ in quel preciso momento, quando tutto attorno a noi va a rotoli, quando ci sentiamo sopraffatti da un incolmabile senso di nullità e siamo neri dalla rabbia, che si dovrebbe dimostrare a noi stessi il coraggio di guardare in faccia alla realtà. (...) Siamo figli di una società che pone smodata enfasi sul concetto di successo e nega e nasconde tutto ciò che non è in sintonia con questo diktat. (...) Vorrei essere un esempio contro corrente, vorrei insomma restituire il valore educativo delle cadute e delle sconfitte, di tutte quelle volte in cui non si è stati un campione. Bisognerebbe insegnare ai nostri figli, prima ancora di  battersi per vincere, di battersi per vivere, di non avere paura di osare e che il valore di un uomo non è commisurato al numero di volte in cui è salito sul gradino più alto del podio, ma a quante volte ha saputo, dopo una caduta, rialzarsi e dire «Andiamo!».
Questo brano è tratto da una delle ultime pagine de “Il Pacifico a remi”, il racconto dell’epica avventura di Alex Bellini, ragazzo di Aprica, che dopo aver raggiunto le coste del brasile su una barca a remi, attraversando l’oceano Atlantico partendo da Genova, nel 2008 decide di attraversare il Pacifico, dal Perù fino all’Australia, da solo, su una barca a remi.

la barca di Alex
Il racconto non è come potrebbe sembrare ad una prima impressione un mero resoconto dei giorni trascorsi in mare, a mo’ di diario di bordo, è più che altro un intreccio, un’intensa storia di amore. La narrazione di un rapporto, quello con la moglie Francesca, che invece di indebolirsi per la distanza e le difficoltà, anche dopo quasi trecento giorni di separazione è più forte che mai, più puro, commovente.

E’ la storia di un uomo normale, con grandi aspirazioni. E’ la storia di un grande amore che da forza e che prevale su ogni ostacolo, su ogni impaccio.

Questo, infine, è uno dei passi più belli, a mio parere, scritti da Alex a sua figlia, Sofia, nata nel 2007:
“... crescendo ... sii molto esigente con te stessa, ma quando sbaglierai sappiti dare una seconda chance, tieni viva la curiosità verso la vita, l’interesse verso le cose semplici, e non accontentarti mai della mediocrità. Sperimenta vie alternative, impara a guardare le cose da punti di vista differenti e abbi sempre il coraggio di prendere strade tutte tue. Sii sempre coerente con te stessa, ma accetta di cambiare i tuoi obiettivi quando sarà necessario. Accetta le conseguenze delle tue scelte e insisti e combatti perché venga rispettato il tuo diritto di sognare. Non sarà facile, dovrai essere determinata e ben presto ti accorgerai che vivere liberamente richiede una grandissima dose di  responsabilità. Ma ne vale sempre la pena”.


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