Attenzione, vi avverto, è uno spoiler, quindi per chi non ha ancora visto il film si consiglia di non continuare a leggere. Ma poi fate un po’ come vi pare.
Così il film si potrebbe riassumere con questa domanda: cosa succederebbe se il nuovo Papa, appena eletto, rifiutasse il suo incarico?
Perché in fondo è questo il tema di Habemus Papam. Si inizia con un complicato conclave, nel quale i favoriti dai pronostici non riescono a prevalere l’uno sull’altro, si susseguono le fumate nere.
Poi la svolta, un nome nuovo, inaspettato, soprattutto dal diretto interessato, che pur di fronte all’evidenza dei fatti mostra i suoi dubbi sul nuovo ruolo che, suo malgrado, è stato scelto per ricoprire.
Ma il vero problema, quello che fa cominciare a preoccupare tutti i cardinali, si palesa al momento della “presentazione” del nuovo pontefice al popolo in attesa. Infatti, proprio prima di fare la sua comparsa sul balcone di S. Pietro, il nuovo Papa ha una crisi di panico e rifiuta di apparire, scatenando così lo scompiglio e lo smarrimento tra i porporati.
Il pontefice viene fatto visitare da un medico, ma il problema non è fisico, è psicologico. Viene quindi convocato uno psichiatra, “il migliore” come sosterrà lui stesso. Ma una cosa è analizzare una persona qualsiasi, una cosa è avere in terapia il Papa. Così, vista l’impossibilità di una diagnosi all’interno delle mura vaticane, si consiglia di fare visitare il pontefice, in abiti borghesi, ad un’altra psichiatra, a Roma.
Durante il viaggio, finita la prima seduta, il nuovo pontefice, approfittando di essere ancora sconosciuto al mondo intero “fugge” alla sua scorta e trascorre qualche giorno fuori dalle mura vaticane, per chiarirsi le idee.
Ma intanto all’interno delle sacre mura il conclave è ufficialmente ancora aperto e pertanto i cardinali sono costretti ad una forzata convivenza.
Infine il pontefice ritorna in Vaticano, appare sul balcone e nel suo discorso, che dovrebbe essere di inizio del suo pontificato annuncia a tutti la volontà di rinunciare al suo incarico.
Il film è piacevole, a tratti molto divertente, con molte citazioni “alte”: Cechov, una su tutte.
Sicuramente da andare a vedere, anche se al secondo spettacolo non ci fosse poi molta gente. Anche se non so quanto possa valere un film come questo a Cannes.
Per chi non lo avesse ancora visto e nonostante il mio spoiler lo volesse andare a vedere, questo è il trailer ufficiale.
Piccola annotazione personale. Vi è mai capitato di veder bruciare la pellicola? A me sì, per la seconda volta. Non so, a me sembra molto bohemiene.. anche perché si è tutto risolto dopo pochi minuti..
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