giovedì 26 maggio 2011

Letture/18

Piccola rubrica di letteratura, senza pretese.


Non ho mai avuto una grossa predilezione per gli autori italiani, così quando scelgo i libri da leggere o mi interessano veramente o devono colpirmi per un motivo o per l'altro.

Mi imbatto così su questa copertina diversa dal solito, m'incuriosisce pure il titolo "Beh" penso, "Proviamo".

Fortunatamente non sapevo chi fosse Marco Presta, avessi saputo subito che era uno di quelli de Il ruggito del Coniglio, trasmissione radiofonica in onda tutte le mattine su Radio2, probabilmente non lo avrei neanche considerato, niente di personale, ma ho come una repulsione naturale per tutte le pubblicazioni fatte da personaggi più o meno famosi.

Nonostante tutto mi devo ricredere, la storia è quella di un anziano signore che trascorre il suo ultimo pezzo di vita in un appartamento romano. Niente di speciale, tutto molto ordinario. La moglie separata,  una figlia che non sente quasi mai, un vecchio amico - l'unico rimasto - con cui trascorrere le giornate.

Se non fosse che questo arzillo vecchietto è una specie di Dottor House in salsa italiana, sarcastico, irriverente, non perde mai l'occasione per uscire dalla noia quotidiana. Un uomo rimasto solo semplicemente perchè in fondo era un grandissimo stronzo. Lui ne è consapevole, ma non ha mai fatto niente per cambiare le cose, c'è gente che ci nasce così.

Più si va avanti più ci si affeziona a sto vecchietto, ma il finale non ve lo racconto, però vi posso dire che fa commuovere. 
Insomma, il libro è bello, la storia pure. Non vi resta che leggerlo.

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