lunedì 5 settembre 2011

Non siamo ancora messi così male


Probabilmente è una sensazione sbagliata, ma più passano i giorni, più modifiche vengono apportate a questa nuova manovra finanziaria, meno si capisce qualcosa.

Non si capisce su chi graverà il peso più grande della manovra, sparito il contributo di solidarietà, ci viene detto che l’ammanco verrà colmato da non meglio precisate norme antievasione; ci viene detto che non saranno toccate le pensioni e che non verranno ulteriormente colpiti i lavoratori dipendenti. Non si chiuderanno le province, ne i comuni.

Non si capisce chi la sta scrivendo questa manovra, non si è ancora ben capito se Tremonti o se gli input arrivino da Berlusconi e Bossi nelle loro riunioni del lunedì, con i proclami festosi annunciati all’ora di pranzo e smentiti all’ora di cena, ma intanto ci dicono che i lavori delle commissioni al senato vanno avanti per portare in aula la il testo già questa settimana.

Ma cosa c’è scritto in quella bozza? Qualcuno ha il polso della situazione?

I mercati in questa settimana appena trascorsi se ne sono stati buoni, le borse sono andate bene, hanno guadagnato un po’ tutte, chi più, chi meno. Ma per quanto ancora saranno disposte ad aspettare?
Intanto lo scenario politico offre la solita guerra al massacro, gettando discredito e indebolendo le istituzioni a livello internazionale.

La sensazione però, è che non siamo ancora messi così male. Che sì, c’è la crisi, ma intanto chissenefrega, ‘tanto l’Italia mica la lasciano fallire. Noi non siamo la Grecia, noi possiamo permettercelo.

Possiamo permettercelo,
davvero?

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