Non me n’è mai fregato più di
tanto della trilogia di Bourne, non sono mai andato a vederli al cinema e le
poche volte che li hanno passati sulle reti tv mi sono convinto che non mi ero
perso niente. Il mio ostacolo più grande da affrontare nel guardare questi film
era Matt Damon. Non lo sopporto, non mi piace, bon.
Così questa volta vedo che lui
non c’è, al suo posto il bravo Jeremy Renner, uno al quale mi sono affezionato.
Tutto iniziò con un episodio di House M.D. nel quale interpretava un rocker
punk dedito alla perdizione poi qualche tempo dopo l’ho ritrovato, bravo come
non mai nello splendido The Hurt Locker, infine l’anno scorso, si era
ritagliato una particina nell’ultimo episodio di Mission Impossible, quello
firmato da JJ Abrams. Anche se la sua migliore interpretazione è e rimane
quella del film di Kathryn Bigelow.
Ripeto, non avendo visto i tre
precedenti magari sfugge qualche aggancio, qualche connessione, ma in realtà
non ci si mette molto a capire come funziona anche questo nuovo capitolo. In
realtà è fin troppo facile, la trama è talmente piatta da risultare banale e
noiosa, senza colpi di scena, senza nessun tipo di suspance si capisce
immediatamente chi sono i cattivi, quello che vogliono fare, come lo vogliono
fare e si capisce altrettanto facilmente che il nostro Jeremy Renner, qui nel
film nella parte di Aaron Cross, sarà l’unico in grado di salvarsi perché
vabbè, altrimenti non avrebbero nemmeno fatto il film.
Quello della trama è un difetto
di tutta la serie, come lo è stato pure per Green Zone (anche lì c’era Matt
Damon e lo stesso regista di Bourne) ed è il motivo per cui continuo a non
riuscire ad appassionarmi a questo filone cinematografico. Delle volte non è un
male avere una trama esile e semplice, quasi appena accennata, ma bisogna avere
una storia molto forte che coinvolga lo spettatore e degli interpreti
altrettanto bravi da riempire i buchi di un racconto di per se fragile. Il
problema è che se già hai una storia deboluccia, una trama veramente troppo
elementare e devi far durare il film per più di due ore, beh allora li cominciano
i problemi ed è proprio questo l’handicap più evidente di questo film che non
riesce a non stancarti anche nelle lunghe scene di azione.
Di tutto ciò ne fa le spese il
cast, relegato a fare il compitino, senza sgarrare, ma nemmeno senza eccellere.
Su Renner erano riposte tutte le migliori intenzioni e lui non si tira indietro
e fa comunque un onesto lavoro, come peraltro lo fanno la bella Rachel Weisz ed
Edward Norton, relegato a fare il cattivo da dietro una scrivania, con un
personaggio dalle infinite potenzialità ma enormemente sottoimpiegato.
ho sonno, ma cerco di veder finire 'sto film |
Insomma, una grossa delusione,
forse un’occasione mancata per poter fare qualcosa di nuovo, per cambiare
direzione, meglio concentrarci su altro.
Questo è il trailer.
Nessun commento:
Posta un commento