lunedì 10 settembre 2012

The Bourne Legacy


Non me n’è mai fregato più di tanto della trilogia di Bourne, non sono mai andato a vederli al cinema e le poche volte che li hanno passati sulle reti tv mi sono convinto che non mi ero perso niente. Il mio ostacolo più grande da affrontare nel guardare questi film era Matt Damon. Non lo sopporto, non mi piace, bon.

Così questa volta vedo che lui non c’è, al suo posto il bravo Jeremy Renner, uno al quale mi sono affezionato. Tutto iniziò con un episodio di House M.D. nel quale interpretava un rocker punk dedito alla perdizione poi qualche tempo dopo l’ho ritrovato, bravo come non mai nello splendido The Hurt Locker, infine l’anno scorso, si era ritagliato una particina nell’ultimo episodio di Mission Impossible, quello firmato da JJ Abrams. Anche se la sua migliore interpretazione è e rimane quella del film di Kathryn Bigelow.

Quindi mi dico, se c’è lui e non c’è quell’altro forse ci si può provare ad andare a vedere questo nuovo primo capitolo, di una nuova trilogia (se non ho capito male) anche se non vedo come possa esserci una trilogia in una non-storia, ma adesso ci arriviamo.

Ripeto, non avendo visto i tre precedenti magari sfugge qualche aggancio, qualche connessione, ma in realtà non ci si mette molto a capire come funziona anche questo nuovo capitolo. In realtà è fin troppo facile, la trama è talmente piatta da risultare banale e noiosa, senza colpi di scena, senza nessun tipo di suspance si capisce immediatamente chi sono i cattivi, quello che vogliono fare, come lo vogliono fare e si capisce altrettanto facilmente che il nostro Jeremy Renner, qui nel film nella parte di Aaron Cross, sarà l’unico in grado di salvarsi perché vabbè, altrimenti non avrebbero nemmeno fatto il film.

Quello della trama è un difetto di tutta la serie, come lo è stato pure per Green Zone (anche lì c’era Matt Damon e lo stesso regista di Bourne) ed è il motivo per cui continuo a non riuscire ad appassionarmi a questo filone cinematografico. Delle volte non è un male avere una trama esile e semplice, quasi appena accennata, ma bisogna avere una storia molto forte che coinvolga lo spettatore e degli interpreti altrettanto bravi da riempire i buchi di un racconto di per se fragile. Il problema è che se già hai una storia deboluccia, una trama veramente troppo elementare e devi far durare il film per più di due ore, beh allora li cominciano i problemi ed è proprio questo l’handicap più evidente di questo film che non riesce a non stancarti anche nelle lunghe scene di azione.

Di tutto ciò ne fa le spese il cast, relegato a fare il compitino, senza sgarrare, ma nemmeno senza eccellere. Su Renner erano riposte tutte le migliori intenzioni e lui non si tira indietro e fa comunque un onesto lavoro, come peraltro lo fanno la bella Rachel Weisz ed Edward Norton, relegato a fare il cattivo da dietro una scrivania, con un personaggio dalle infinite potenzialità ma enormemente sottoimpiegato.

ho sonno, ma cerco di veder finire 'sto film

Insomma, una grossa delusione, forse un’occasione mancata per poter fare qualcosa di nuovo, per cambiare direzione, meglio concentrarci su altro. 

Questo è il trailer.

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