lunedì 21 gennaio 2013

Argo


Arrivo tardi anche qui. Sì, insomma, ci ho messo un po’ per vederlo. Non perché avessi pregiudizi ma semplicemente per la mia solita e ormai credo incurabile pigrizia, quindi fatevene una ragione; è successo e continuerà a succedere, sempre più spesso mi sa.

Tratto e ispirato da eventi realmente accaduti, è la storia di sei americani che durante la rivolta che nel 1980 rovesciò il regime dello Scià in favore dell’ayatollah Khomeyni riuscirono a fuggire dall’ambasciata USA presa d’assalto dalla folla inferocita e trovarono rifugio presso la residenza dell’ambasciatore canadese. I servizi segreti americani  passano al setaccio tutte le possibili opzioni per un “estrazione” dei sei fuggitivi ma le possibilità non sono molte.

Si decide così, quasi per caso, di inscenare una produzione di un film di fantascienza che deve essere girato in una località esotica, Teheran appunto e di far passare i “fuggitivi” come il cast tecnico, ovvero regista, produttore, sceneggiatore e così via.
Ora non mi dilungo a raccontare la storia che poi magari qualcuno ancora non l’ha visto e come al solito si mette a mugugnare che ho fatto spoiler.

Quindi mi limiterò a qualche considerazione generale. Il film nel complesso non è male, è girato molto bene, ma arrivati alla fine, sui titoli di coda, non ti lascia quella sensazione di completa soddisfazione. Con il cast a disposizione si poteva fare molto di più, da Brian Cranston (questa volta pettinato in modo decente e non come in Total Recall) ma soprattutto la coppia Alan Arkin e John Goodman. Ben Affleck è il solito, fa il suo, le espressioni sono quelle, non gli si può chiedere di cambiare dopo una vita di faccine così.

l'intensitudine

Molto meglio la regia. In questo caso decisamente non da Oscar, ma sì sa, quelli sono premi in cui raramente vince il migliore, quindi è bene aspettarsi di tutto considerando anche il Globe appena vinto.

Spiace che qualche riconoscimento in più non sia andato a “The Town” vero capolavoro di Ben Affleck, ma ormai è storia vecchia. Quest’anno c’è “La vita di Pi” a rubare la scena, quindi prepariamoci.

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