mercoledì 1 giugno 2011

Bilanci di fine stagione

Ok, è finito il campionato, sono finite le coppe, gli stadi hanno chiuso per un po', ora possiamo fare due discorsi tranquillamente sulla stagione che è stata.

Si era parlato di un piano quinquennale per tornare a vincere, per la cronaca i cinque anni finivano questa stagione, di risultati non se ne sono visti, a meno che non contiamo l'esclusione dall'Europa League nella fase a gironi come un risultato.

Settimi in campionato, fuori da tutto, forse è stato un bene. Di certo non lo è stato per le casse della società, sempre più in profondo rosso, senza dimenticarci che tra qualche anno dovrebbe entrare in vigore il fair-play finanziario voluto a gran forza da Michel Platini, che senza troppe storie escluderebbe le maggiori squadre europee dalla partecipazione delle coppe internazionali, e la Juve sarebbe tra queste.

A rincuorare gli animi dei cinici analisti finanziari c'è però il capitolo "stadio di proprietà", il nuovo Delle Alpi aprirà i battenti nel mese di agosto e sarà senza dubbio una delle nuove e più importanti voci in entrata del bilancio della società, oltre ad essere punto di orgoglio essendo il primo stadio di proprietà nello stagnante panorama calcistico italiano.

Fuori da tutto dicevamo, dal punto di vista sportivo potrebbe essere un aspetto positivo, con la possibilità di allenarsi meglio per più giorni, tanto da creare quello spirito di gruppo, quella mentalità vincente, che sempre più spesso è mancata nei momenti decisivi di questa stagione. I critici diranno che ai giocatori mancherà il bagaglio di esperienza europea, l'aria delle coppe internazionali, l'adrenalina dei grandi incontri. Può darsi, di certo quello che abbiamo visto in questa stagione non conferma le ipotesi di quelli che la pensano così.

Non ci sono molte cose da dire su quello che è stato, o meglio, ce ne sarebbero forse persino troppe, che forse diventeremmo noiosi, ma non possiamo esimerci da un giudizio complessivo, per quello che vale.
I risultati non sono arrivati, le colpe, e non è una frase fatta, sono di tutti, nessuno escluso, i demeriti vanno all'allenatore, ai giocatori, alla società. Si è cambiato tutto, di nuovo, ancora una volta, ad inizio stagione, c'è stato persino un momento in cui si cominciava a parlare di scudetto. Poi è iniziata la crisi, la serie negativa di sconfitte e pareggi, l'involuzione tecnica. 

Pagano gli allenatori, lo sappiamo. Che Del Neri fosse allenatore da Juventus se ne potrà ancora discutere a lungo, io il mio pensiero su di lui lo avevo già lasciato su questo blog a inizio stagione.

Ora tocca a Conte, il vecchio capitano che passò la fascia a Del Piero. Uomo sempre rimasto nel cuore della tifoseria ora ha l'onore e l'onere di ricostruire quello che rimane di questa squadra dalle fondamenta, dalle basi, nella mentalità.

Su di lui si è detto molto e molto si continua a leggere. Per lui vale lo stesso discorso di Del Neri? Probabilmente sì, ma come ha detto il nuovo mister ieri in conferenza stampa "il tempo è gentiluomo", già i bilanci si fanno a fine stagione, speriamo che il prossimo sia migliore di questo.

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