giovedì 20 ottobre 2011

I viaggi del penultimo minuto - Part one -


E niente, non so proprio da dove cominciare. Vi potrei semplicemente elencare le cose che ho visto e quelle che ho fatto pochi giorni fa ma non mi viene niente di particolarmente interessante. Questo sarà semplicemente un racconto messo giù un po’ come viene, come tutti gli altri del resto.

In realtà si doveva partire a fine agosto, poi le varie peripezie della banda ha rimandato la partenza fino a pochi giorni fa. Si doveva andare al caldo, al mare, su una spiaggia da mattino a sera, siamo finiti al freddo, sotto vento e pioggia, costretti a comprarci qualche cosa di pesante da metterci addosso.

L’idea iniziale era quella di andarcene in qualche isoletta greca, approfittando della crisi, ci si sarebbe andati a divertire dando una notevole mano al PIL del paese, poi come ho già detto, il nostro inviato in africa è tornato tardi (a proposito presto arriverà pure il suo racconto) e così è passato pure tutto settembre intenti a pianificare e a procrastinare partenze.
Si era pensato alla Spagna, ma la mia idea è stata subito accantonata per qualcosa di meglio, la Danimarca, o meglio, era subito balzata fuori l’idea di Amsterdam, ma io l’avevo scartata per non so quali brutte storie avessi sentito a riguardo, così si decise per Copenaghen, prima settimana di Ottobre.

Cosa c’è di bello a Copenaghen? Eh tante cose, in realtà avevo la missione precisa affidatami dalla mamma di andare a trovare la sirenetta, quella specie di colata di bronzo su uno scoglio. Ecco, l’abbiamo trovata, è un robino piccolo, ma piccolo davvero, in un posto lontanissimo dalla città, in un posto ventosissimo. Ora, non dico che sia brutta, potremmo dire persino che è elegante per certi versi, ma è di una tristezza infinita. Sta ragazzina qua, appena sdraiata su una pietra rotonda ti mette una depressione come poche altre cose, al mondo, forse solo il banchetto sulla passeggiata dietro di lei che vendeva le mandorle caramellate. Poi cosa c’è di altro da fare a Copenaghen? Beh le solite lunghissime passeggiate nelle due vie principali che non sto qui a scrivervi che farei soltanto degli errori di ortografia, tanto ci sono solo quelle. Ah se non ci siete ancora stati vi consiglio un salto da Abercrombie & Fitch, con il commesso che vi accoglie mezzo nudo, coperto solo di un giaccone di pelo di qualche bestia e poi con un profumo persistente che ti si infila su per il naso e non ti abbandona fino a qualche ora dopo che sei uscito dal negozio.

Poi la città è molto bella, molto tranquilla, forse troppo, ma probabilmente è la stagione, è la classica città nordica, ordinata, pulita, da cartolina insomma. Un altro consiglio è quello di girare la città in bicicletta, non è così difficile come si potrebbe pensare, le piste ciclabili sono ovunque in città, l’importante è ricordarsi le basilari regole della strada e il gioco è fatto, l’unica difficoltà è quella di trovare una bicicletta. Mi spiego meglio. Sparse per tutta la città ci sono dei punti di raccolta dove se siete fortunati e avete 20 corone potete prendere per il tempo che volete una di queste biciclettine che frenano con i pedali, ecco, c’è da prenderci la mano, in pratica si frena pedalando al contrario, quindi occhio alle cadute. Una volta che vi siete presi sta benedetta bici cominciate il vostro tour e il primo consiglio è quello di fare un giro per i parchi sparsi per tutta la città, veramente belli, non c’è una cosa fuori posto, roba scandinava d'altronde.

Ah, poi c’è il Re, o la Regina, non ricordo bene, comunque ci sono delle teste coronate, quindi altro consiglio è di andare a vedere il cambio della guardia, che poi visto uno visti tutti, ma che ci volete fare, ognuno ha le sue manie. Poi, visto che siete in giro con la bici e che quindi potete fare più strada un altro posto da vedere è il quartiere di Christiania, una piccola Amsterdam a pochi minuti dal centro della città. Si entra in questo quartiere, dove non è permesso fare fotografie, girare in bicicletta e correre, perché in questo posto si vende del fumo, tanto fumo e poi erba e tutte quelle robine lì e non conviene proprio mettersi a fare i furbi in un posto del genere, però è da vedere.

Quindi, una volta stati a Copenaghen potrete dire con cognizione di causa “c’è del marcio in Danimarca”, come nell’Amleto di Shakespare e potrete pure dire “non vale un soldo bucato”, visto che le monete, quelle soprattutto nei tagli più piccoli hanno un piccolo buco nel mezzo, come le famose caramelle con la menta intorno.

Nel prossimo episodio l'avventura olandese nella felice landa di Amsterdam, a presto.

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