sabato 15 ottobre 2011

Quello che più conta

Non mi voglio soffermare più di tanto sulla fiducia di ieri alla camera, non ce n'è bisogno, ne stanno già parlando tutti e quello che c'era da dire probabilmente è già stato detto.

Ma c'è una cosa che più di ogni altra mi ha colpito, una dichiarazione del Pres del Cons proprio pochi attimi prima della votazione, nel transatlantico, di fronte ai giornalisti che gli chiedevano cosa si aspettasse dal voto che di li a poco avrebbe avuto luogo lui ha risposto: "Mi basta battere quelli della sinistra".

Ora, che non ci fosse più traccia della politica, quella fatta con la P maiuscola, quella che immaginiamo fatta come nei film di Aaron Sorkin, ecco, che non ce ne fosse probabilmente mai stata eravamo tutti quasi d'accordo, ma questa dichiarazione sinceramente è riuscita a spiazzarmi ancora una volta.
Non tanto per il fatto che a dire una cosa del genere sia stato il Presidente del Consiglio, ma per il significato profondo della frase, ormai quello che conta è sconfiggere l'avversario, come in un campo di calcio o su di un ring, non ci sono più regole, non c'è più etica, solo vittoria e sconfitta, mors tua vita mea dicevano.

Ed è a questo che ci siamo ridotti. Una battaglia senza esclusione di colpi, con le opposizioni che tentano la fortuna uscendo dall'aula, ma che non sembrano avere poi molte idee e dall'altra parte un governo al quale interessa solo vincere. Vengono in mente vecchie frasi sul vincere che non citerò nemmeno, ma sembra proprio la fine della politica.
Qui non stiamo parlando di un gioco, questa è una cosa che dovrebbe riguardare tutti noi, indistintamente, da chi oggi manifesta in tutte le piazze italiane a chi ancora sostiene il governo. 

Ma riflettendoci bene quella frase rispecchia perfettamente la cultura a cui siamo stati abituati nostro malgrado negli ultimi vent'anni, quella della contrapposizione, del muro contro muro, del dialogo impossibile, una cultura della quale siamo intrisi e dalla quale usciremo solo con un tremendo sforzo di volontà da parte di tutti.
Occorrerà tempo e fatica, molto, moltissimo impegno, etica e buona volontà e neanche allora saremo sicuri dei risultati che si potranno ottenere, ma bisognerà almeno provarci.

Dovremo rispolverare quel vecchio motto di De Cubertin e riadattarlo alla politica, dove l'importante non è vincere, ma partecipare.

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