lunedì 9 luglio 2012

The Amazing Spiderman


Piccolo preambolo. Siamo stati via per un po’, non abbiamo scritto molto anche se qualcosa nel frattempo è successo, ma è l’estate, siamo tutti un po’ più pigri e con la voglia di vacanze, ma non disperate, ricordate sempre: winter is coming.

Devo ammetterlo, sono andato al cinema molto prevenuto nei confronti di questo film, ero prontissimo a parlarne male appena finiti i titoli di coda, a sconsigliarlo a chiunque me lo avesse chiesto.

Sì insomma, non è niente di che, ci sono tante cose messe li senza senso, o che un senso ce l’avrebbero potuto avere ma se non lo spieghi io mica me lo posso sognare.

Ok, confesso, gran parte della mia avversione a questa pellicola era dovuta alla presenza costante ed evidentemente insostituibile del protagonista, quell’Andrew Garfield che già avevamo imparato a schifare in The Social Network ma che presumibilmente da li è riuscito a strappare una parte da protagonista in un blockbuster.





È inutile che ce lo propongano come il ragazzino mezzo sfigato che poi si rende conto delle sue potenzialità e diventa un figo da paura. Lui – e non sapete quanto mi tocchi ammetterlo – è già un figo da paura e quindi amici sceneggiatori smettetela di propinarci questi fighetti come stereotipi di giovani nerd che devono solo cogliere l’occasione per svoltare, fare il botto e limonare duro la più topa della classe.

quello vero, quello finto
Non per niente in The Social Network, altro film, altra storia, altro livello, a fare il nerd c’avevano messo uno con la faccia da nerd vero, senza tante balle, uno bravo tra l’altro, che il buon Garfield se lo mangiava a colazione, uno che poi ha fatto The Zombieland e quindi insomma, dovrebbe bastare già quello come curriculum, uno come Jesse Eisenberg.

Scusate lo sfogo, ma era necessario per spiegare la mia avversione originale per questa pellicola, che poi non si rivela nemmeno troppo brutta. Certo, il box-office non mente, se pur bello questo Spiderman non regge per niente il confronto con la corazzata The Avengers, sempre della Marvel, sempre e comunque più fighi.
Perché lui sarà amazing quello che volete ma se a dare gli schiaffi al lucertolone alla fine arrivava Tony Stark o meglio ancora il nostro amico Hulk era tutta un’altra storia.

Ma ora veniamo alle note positive, la prima per me del tutto inaspettata ma quanto mai gradita, niente meno che Martin Sheen nel ruolo dello zio di Peter Parker, un gigante assoluto, le poche apparizioni sullo schermo valgono sempre il biglietto, anche perché è una spanna sopra a tutto il resto del cast, ma vabbè lui è  e rimane sempre il Presidente e Premio Nobel Josiah Bartlet, quindi bisogna sempre portargli il massimo rispetto, magari non è il caso di alzarsi in piedi al cinema, anche se sarebbe un giusto tributo per uno come lui. Peccato che da quando è finita The West Wing, nella maggior parte dei film in cui ha preso parte, oltre a questo mi viene in mente The Departed, gli fanno fare una brutta fine. Non se lo merita amici sceneggiatori, sappiatelo.

E poi veniamo al VERO motivo per cui sono andato a spendere i miei bei dieci euri sapendo che non sarei rimasto deluso. Lei, di una bellezza non classificabile, fuori gamma di qualsiasi strumento di misurazione. Altro che ATLAS o LHC, loro sono riusciti a identificare un qualcosa di ipotizzabile come il Bosone di Higgs, ma non riuscirebbero a misurare la perfezione di questa ragazza, una cosa fuori dal normale, da togliere il fiato ogni volta che appare in scena.

ciao, sposami.
Emma Stone è quanto di meglio la selezione naturale poteva creare per avvicinarsi alla perfezione su questa terra. E chi se ne frega che abbia un ruolo improbabile (la secchiona strafiga che si innamora, guarda il caso, del nerd che si ribella al bullo di turno) qua non stiamo a vedere questi dettagli insignificanti quando basta la sua presenza in scena per farci dimenticare di tutto il resto.

E così mi trovo in difficoltà a dare un giudizio complessivo al film che se da una parte – quella del nostro “amico” Garfield – comunque non supererebbe la sufficienza, dall’altra – quelle dei Martin Sheen e di Emma Stone sarebbe sul dieci e lode con bacio accademico, bacio soprattutto per Emma.

oh god
Ma ci sarà tempo per parlare ulteriormente di Spiderman visto che, anche in questo caso, la Marvel non si è fatta scappare l’occasione per proporre almeno un sequel a questo primo episodio.

Il trailer.

Nessun commento:

Posta un commento