lunedì 25 marzo 2013

a little less conversation: Gioventù, onestà, paese reale

a little less conversation: Gioventù, onestà, paese reale: Sono belle cose, dette così. Sembra brutto dire che non ti convincono, che il sentirle usare troppo spesso ti rende diffidente, che hai la...

martedì 19 febbraio 2013

Ascolta il nulla


Ma che succede? Piazze piene di gente con la bava alla bocca, zombie che in mezz'ora si fanno fare il lavaggio del cervello, incapaci di avere un opinione, d'altronde è più facile prendere un'idea già fatta, preconfezionata, che farsene una, mettersi li a vedere i programmi, a leggere le proposte. Meglio sentirsi dire che sono tutti morti, che devono sparire tutti piuttosto che sapere di appartenere ad una generazione che ha commesso sbagli e che ora ne paga le conseguenze. L'indulgenza, il perdono, l'omertà. Tutte cose che lavano la coscienza, lavano il cervello, perchè non serve ragionare con la propria testa quando c'è uno su un palco che ti promette mille euro al mese garantiti. Vedi mai che non ci riesce. 

Poi chi se ne fotte se non trovo lavoro, tanto ho chi mi mantiene, quasi quasi gli do il voto. 

Non serve discutere, perchè devo prendermi la briga di starti a sentire, tu, che la pensi diversamente da me, tu che fai parte del sistema marcio, corrotto, del complotto bancario-giudeo-massonico, tu che sei morto, tu che voti l'apparato, tu che non vuoi il cambiamento? Perchè io devo fermarmi e ascoltarti? Io so già la verità, ho avuto l'illuminazione, sei tu che non vedi, accecato dall'omologazione che ti circonda, evidentemente portavoce di qualche casta a me sconosciuta.

Non so come ci siamo arrivati a questo punto. Colpa mia dici? Io non ho nessuna colpa! Come ti permetti! Sono stati Loro a portarci fino qui, Loro, quelli che abbiamo votato tutti insieme fino a cinque anni fa, senza problemi, quelli che votiamo da vent'anni, sono Loro il problema, non sono io. Io li ho solo votati. Che colpa ne ho?

Bisogna fare piazza pulita, spazzarli via tutti, di Loro non deve rimanere più niente, vogliamo commissioni d'inchiesta, li vogliamo in manette, tutti. Solo noi possiamo cambiare le cose, noi, che seguiamo la Sua Voce, a noi basta quello che ci dice Lui, quello che ci scrive, a noi basta sentirlo mezz'ora in una piazza, siamo i suoi discepoli, siamo la Sua Armata, siamo pronti a tutto. Illudici, o Tu che puoi tutto.

lunedì 18 febbraio 2013

Zero Dark Thirty


Quello che più mi dispiace era la sala praticamente vuota, eravamo proprio in una manciata a vedere questo film. Visto solo questa settimana e non quella di uscita visto che la maggior parte dei cinema qui in zona hanno preferito mandare sugli schermi quella boiata assurda e atroce di Warm Bodies. Giustamente potrete dire “di qualcosa devono pur vivere anche loro” ed in effetti i numeri sembrano dargli ragione, ma allora io potrei cominciare a farvi un discorso lungo e profondamente impegnato sulla decadenza della cultura cinematografica e della cultura in generale, del livello di educazione e della qualità di educazione, ma no,  tanto passo già per il radical-chic di turno quindi sapete già come la penso.

lunedì 4 febbraio 2013

Django Unchained


«WOW!», è il primo commento che viene spontaneo appena si finisce di vederlo. Poi subito finiscono i commenti “di pancia” ed iniziano quelli “di testa” quelli con un minimo di riflessione e tutto diventa un «WOW, ma che figata!».

Ecco come avete capito è un po’ questa l’idea di fondo di questo film. Gli ingredienti? Prendete un paio di grandi classici spaghetti western, mantenete le colonne sonore e riadattatele al 2012, anzi, meglio, chiamate Morricone ed Elisa e fategli scrivere un pezzone da mettere a metà film nel momento più importante, poi un pizzico di trash talk che non guasta mai e tanto, tanto sangue.

Il risultato? Django Unchained.

domenica 27 gennaio 2013

Lincoln


Alla fine i 165 minuti dichiarati sembrano molti di più, soprattutto si rimane interdetti e un po’ sospesi, non si ha ben chiaro se si ha appena assistito ad un capolavoro o ad un film che non ha nulla a che fare sulla nostra cultura, estraneo per noi europei.

Non è un film biografico, almeno non intenzionalmente. È il racconto degli ultimi anni di guerra civile americana e insieme la storia dell’approvazione del 13° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti e di come si è arrivati alla storica dichiarazione dell’abolizione della schiavitù. Ed è  per questo che non è biografico anche se gli interpreti sono fondamentali, ma chi si aspetta la narrazione della vita di Abraham Lincoln si sbaglia.